Aprire un bar è il sogno di molti appassionati di questo settore, quest’attività commerciale se gestita bene può essere molto redditizia e soprattutto soddisfacente per chi ama questo lavoro.
Mettersi in proprio è il modo migliore per sfuggire alla precarietà del lavoro che spesso incalza nei settori ristorativi e alberghieri. Però prima di decidere se aprire un bar, bisogna essere in possesso di alcuni requisiti essenziali per ottenere le licenze necessarie ad intraprendere l’attività commerciale.
Requisiti essenziali per aprire un bar
Per aprire un bar, se si è in possesso di un diploma alberghiero e di un’esperienza lavorativa che superi i due anni contributi con mansione di barista, basta fare un corso, indetto alla Camera di Commercio o presso delle strutture private per ottenere:
- l’attestato Haccp,
- l’attestato di Responsabile antincendio,
- e ancora, l’attestato di responsabile dei rischi sul lavoro,
- infine, gli attestati SAB.
Questi attestati se svolti alla Camera di Commercio della vostra provincia hanno un costo minore rispetto a quelli organizzati dalle strutture formative private, ma in entrambi i casi prevedono un esame finale, prima di poter concedere tutti i titoli necessari all’apertura.
Se non si è in possesso di diploma alberghiero o esperienza lavorativa certificata come barista, si può comunque aprire un Bar, basterà fare un ulteriore corso per ottenere l’abilitazione che va ad unirsi a quelli Haccp e di sicurezza sul lavoro.
Per sapere quali siano i corsi da svolgere, il consiglio è quello di rivolgersi ad un commercialista di fiducia, che sarà comunque una figura importante sia per l’apertura che per lo svolgimento della vostra attività commerciale.
Aprire un bar: iniziamo!
Dopo aver ottenuto i requisiti per aprire un Bar, dovrete aprire una partita Iva, questa può essere segnalata alla Camera di Commercio direttamente dal vostro commercialista.
Le opzioni per aprire una partita Iva commerciale sono diverse come:
- Ditta Individuale,
- SNC,
- SAS.
In questi tre casi, il titolare dell’azienda e i soci in caso di fallimento o debiti lo stato potrà rifarsi anche sul patrimonio personale oltre che societario.
Invece se scegliere di aprire una SRL o una SRL unipersonale, una volta versato il capitale sociale in un conto intestato alla società, in caso di debiti o altre insolvenze, le agenzie di credito potranno rifarsi solo sul vostro reddito societario e non potranno intaccare i vostri beni personali.
Anche se i costi di gestione sono maggiori, sicuramente una SRL è la scelta migliore per non rischiare che in caso di fallimento possiate perdere il capitale personale.
Una volta ottenuta la partita IVA, il commercialista potrà richiedere al Comune il documento per la somministrazione delle bevande e delle bevande alcoliche, ma per fare ciò dovrete prima aver trovato un locale pronto ad ospitare la vostra attività.
I requisiti del locale commerciale per aprire un bar
Il locale commerciale dove svolgerete la vostra attività è molto importante, prima di scegliere il locale dovete pensare ad alcuni punti fondamentali: il punto di locazione, meglio se vicino al centro, vicino a uffici, o comunque a luoghi che hanno un ampio passaggio, un altro consiglio e quello di non affittare un locale troppo vicino ad un altro bar, ma cercatene uno che sia ad una distanza ragionevole.
Dopo aver trovato il punto perfetto per affittare o acquistare il vostro locale commerciale, il locale deve possedere alcuni requisiti:
- Agibilità;
- Destinazione d’uso ad uso commerciale;
- I soffitti devono essere alti almeno tre metri;
- Servizi idrici ed elettrici indipendenti;
- Allaccio all’acquedotto e alla fogna;
- Bagni o possibilità di costruirne almeno tre.
Questi requisiti sono essenziali per poter aprire un bar, infatti, una volta sistemato il locale sarete sottoposti alla visita del sanitario locale che potrà lasciarvi la certificazione che il locale rispetta le norme igieniche prescritte dalla legge.
Normativa dei bagni in un bar
Se il locale non ha tre bagni, e voi siete i primi ad aprire un bar in quel locale, dovrete provvedere a costruirli, facendo l’opportuna DIA al comune; la DIA può essere stilata da un geometra e portata all’ufficio tecnico del Comune di appartenenza, che avrà 30 giorni per confermare o meno l’inizio dei lavori.
Nel caso in cui non riceviate alcuna risposta entro 30 giorni potrete iniziare i lavori per tacito assenso.
I bagni devono essere uno per il personale, con antibagno e spogliatoio per i dipendenti, e due per i clienti, quelli per i clienti devono essere uno per gli uomini e uno per donne e disabili o uomo e disabili come si preferisce; il bagno dei disabili dev’essere ampio e deve avere un sanitario adatto ai diversamente abili, la barra laterale per agevolare l’alzata dalla sedia a rotelle e il pulsante sul fianco del muro oltre che sulla cassetta, infine deve avere un lavandino per disabili azionabile facilmente.
Per i bagni uomo, donna, disabili, bisogna creare infine un antibagno che dev’essere munito di lavandino e sapone per le mani.
Altri requisiti del locale
Oltre ai bagni, il locale deve avere un’uscita di sicurezza in caso d’incendi, un quadro elettrico completo e a norma con la possibilità di disattivare luci e macchinari uno alla volta.
Se si decide di fornire il bar di un laboratorio per la preparazione degli alimenti questo dev’essere fornito di piastrelle bianche che raggiungano i due metri di altezza, battiscopa e scivoli antipolvere sopra le piastrelle, i banconi devono essere d’acciaio, dovete avere una lavandino, una lavastoviglie separata da quella del bar, e un frigo in cui poter suddividere gli alimenti per tipologia, inoltre il frigo, e tutti i banconi e i congelatori devono avere un display che mostri la temperatura.
Il locale infine, dovrà essere corredato con tutta l’attrezzatura necessaria per poter svolgere l’attività, dunque bancone bar, banconi per gelati, rosticceria, pasticceria ecc… in base a ciò che desiderate fare, tavolini e minuteria, oltre che ai complementi d’arredo che preferite.
Il locale, deve quindi rispettare molte regole sia dal punto di vista sanitario che architettonico, non deve avere barriere per i disabili in caso di scale bisogna costruire una rampa d’accesso per favorire l’ingresso anche alle persone in sedia a rotelle.
E se il locale è in fitto?
Infine, ricordate che se prendete un locale in fitto, dovete assolutamente registrare il contratto di fitto come locale commerciale ad uso alberghiero con validità di 6 anni più 6 rinnovabili tacitamente. Per il prezzo del fitto cercate un locale che possa offrirvi il giusto spazio e posto al giusto prezzo, non spendete più di quanto potreste ricavare dalla vostra clientela.
Investire in un bar: spese per l’apertura, costi di gestione, costi fissi e variabili durante l’attività
Per aprire un bar ex novo, dovete mettere in conto un investimento di denaro non indifferente: innanzitutto dovrete creare un business plan, per poter gestire i costi dei lavori, quelli dell’attrezzatura, i costi per i documenti, i costi successivi del personale, quelli contributivi, le spese fisse, le spese dei fornitori, e della prima fornitura, le spese di gestione giornaliera e soprattutto dovrete fare un conto forfettario di quanto l’attività dovrebbe incassare al giorno per produrre un guadagno.
In quest’ultimo calcolo sono molto importanti il luogo in cui aprite e le vostre esperienze di lavoro. Il Business Plan, può essere stilato insieme al commercialista, e in caso di richiesta di un prestito per l’apertura del locale, va portato in banca insieme alle garanzie richieste dall’istituto bancario per concedere il prestito.
Spese di apertura
Le spese per l’apertura di un locale e per l’acquisto delle attrezzature, per i documenti, il commercialista, e i lavori da effettuare, in caso di modifiche strutturali al locale, possono essere quantificate con un minimo di 70.000 euro, fino a un massimo indefinibile, a seconda della qualità dei materiali e delle attrezzature che deciderete di acquistare.
Questa cifra può essere richiesta in banca, solo a fronte di un business plan dettagliato, di una garanzia solida come un immobile o due buste paga di garanti assunti a tempo indeterminato e naturalmente una cifra iniziale che dovrete dimostrare di possedere prima dell’apertura del conto della società o della ditta individuale.
Spese si gestione
Le spese di gestione mensile invece, dopo l’apertura vanno calcolate attraverso il sistema delle entrate e delle uscite, nelle entrate naturalmente vanno inseriti tutti i corrispettivi giornalieri dell’attività, nelle uscite vanno segnalate le spese fisse e variabili.
Nelle spese fisse vanno calcolate la luce, il gas, l’acqua, lo stipendio e i contributi del personale, i contributi del titolare e dei soci, il commercialista, e l’affitto.
Nelle spese variabili invece vanno inserite le spese per i fornitori e le spese improvvise di gestione.
Calcolo delle spese: un esempio
Un calcolo forfettario delle spese da sostenere durante un mese di attività possiamo farlo così:
- prezzo medio di un affitto: 1200 euro al mese;
- un dipendente a tempo pieno: 1100 euro mensili, più 350 al mese per i contributi;
- luce gas e acqua: circa 500 euro mensili, 100 euro al mese per il commercialista e 330 euro di contribuiti personali al mese;
- il mutuo: diciamo di circa 500 euro mensili;
- a queste vanno aggiunte almeno una spesa di fornitura di 2000 euro al mese.
Le spese ammonterebbero in questo caso a circa 7000 euro, quindi il bar, per fornire un guadagno minimo dovrebbe guadagnare almeno 12000 mila euro al mese, contando che su questi soldi vanno detratte le spese impreviste e le tasse che ammontano al 26% dell’incasso netto.
Quindi per guadagnare bene dovreste incassare almeno 15.000 mila euro mensili che divisi per 26 giorni equivalgono ad un incasso giornaliero di almeno 576,00 euro.
Prendere in gestione un Bar conviene?
Molti, per non aprire un Bar ex novo, a causa delle enormi spese da sopportare per l’apertura, decidono di prendere un bar in gestione.
Prima di acquistare una gestione però è bene farsi due conti, innanzi tutto il locale dev’essere già abbastanza frequentato o comunque avere una base di clientela sulla quale lavorare, questa la potete dedurre osservando i corrispettivi dell’attività che state per prendere in gestione.
Prima di optare per la gestione chiedete se oltre al prezzo della gestione dell’attività ci sia da pagare anche a parte l’affitto del locale, controllate che il locale sia a norma e soprattutto che sia in un posto di passaggio e che non abbia una cattiva nomina.
La gestione di un bar prevede un periodo di due anni, allo scadere dei quali il proprietario del locale può rientrare in possesso dell’attività avvisando i gestori almeno sei mesi prima del termine del contratto.
Questa dead line, può essere uno svantaggio per chi gestisce un bar perché potrebbe ritrovarsi fuori dal locale, dopo che magari l’attività ha preso un buon ritmo di lavoro.
I lati positivi del prendere un bar in gestione sono sicuramente l’abbattimento delle spese di apertura, il rischio minore nell’investimento e la possibilità di cedere la gestione dopo due anni in caso l’attività non frutti come previsto.
I contro invece sono, un canone mensile superiore a quello d’affitto, il rischio di non vedere rinnovata la gestione dopo due anni. Inoltre, lasciando la gestione non avrete né attrezzatura né altro modo per riprendere i soldi spesi all’interno dell’attività.
Quindi se volete fare una prova prima di aprire un vostro locale, potete optare per la gestione di un bar, ma se avete intenzione di costruirci sopra una carriera per la vostra vita, è meglio che prendiate in considerazione l’apertura di un bar da nuovo.
Come aprire un Wine Bar? I nostri consigli
Ultimamente si cerca sempre più di specializzarsi in un’attività per questo motivo molti amanti del settore decidono di distinguersi aprendo un Wine Bar.
Anche un Wine Bar come una normale attività destinata alla somministrazione di bevande e alimenti è sottoposta alle regole e alle leggi sovra citate.
A differenza del Bar, la vineria o enoteca, deve possedere oltre a tutte le licenze e attrezzature da bar, una vineria completa con prodotti di qualità e soprattutto il proprietario e i dipendenti devono saper consigliare il vino da poter degustare all’interno dell’attività, oltre ad avere a disposizioni bottiglie per la vendita al dettaglio.
Una caratteristica dei wine bar e poter degustare insieme al vino prodotti tipici, taglieri di formaggi, salumi, stuzzicherie, ma anche piatti ricercati che possano esaltare il sapore del vino.
In questo campo, l’esperienza e la conoscenza sono tutto, chi viene in un wine bar cerca una figura esperta che possa consigliarlo e in cui possa riporre la propria fiducia.
I costi di un wine bar sono più elevati rispetto a un normale bar, perché bisogna avere innanzitutto l’attrezzatura adatta alla conservazione del vino e all’esposizione, e poi bisogna avere un laboratorio per la preparazione degli alimenti, e infine bisogna acquistare merce di qualità da rivendere ai propri clienti.
Il wine bar, va aperto poi in paesi o città dove si possa raccogliere una clientela raffinata e disposta a spendere, perché il prodotto che dovrete vendere in bottiglia o al bicchiere non sarà di certo economico.
Un Wine Bar può essere un ottimo investimento, un’attività che vi distingue e che può fruttare l’importante è scegliere il posto giusto e soprattutto investire nella pubblicità sia sul web che cartacea per farvi conoscere al meglio ai vostri potenziali clienti.